La nostra azienda si occupa di realizzare arredi in legno customizzati per vari settori tra cui quello navale. Il settore dell’industria navale è un universo che coinvolge diverse discipline: dallo studio ingegneristico di complicate strutture, al design più ricercato capace di valorizzare l’intera imbarcazione, sotto ogni aspetto. La disposizione degli ambienti e le esigenze a cui uno yacht è soggetto, richiedono particolare attenzione nella scelta dei materiali utilizzati e grandissima cura nelle lavorazioni.
Per il settore navale noi di Grottaroli ci occupiamo della realizzazione di:
-Mobili finiti e assemblati
-Componenti complessi e sagomati, sviluppati con centro di lavoro a cinque assi su materiali tradizionali o polimero espanso poliuretanico
-Componenti pantografati su cella nesting (compartimentazioni, seste per stampaggio scafi, paratie, parti di mobili)
Tutte le realizzazioni seguono le indicazioni dettate da progettisti e designer.
In questo articolo approfondiamo attraverso l’intervista al Prof. Umberto Fossati del corso Design 2 di Yacht Design dello IED (Istituto Europeo del Design) di Torino, argomenti a noi cari, come la disposizione degli ambienti e le loro funzioni all’interno di queste imbarcazioni super luxury.
Di seguito, le risposte del Prof. Fossati alle nostre domande.
Come si distribuiscono gli spazi all’interno di uno yacht?
Gli spazi si distribuiscono sulla base dei volumi dell’architettura pensata e creata dalle esigenze “personali” dell’Armatore, a cui poi si applica lo stile che lo rappresenta di più, equilibrando il tutto nel concetto di proporzioni architettoniche su cui applicare il design ricercato.
Qual è lo spazio più importante dell’intero yacht? Quali le sue caratteristiche?
Non esiste una vera e propria regola.
Oggi sicuramente lo spazio che ha assunto maggiore importanza è il salone (che sia quello di rappresentanza o quello per il relax) in quanto è il primo punto di connessione con gli esterni; per questo si ricerca una continuità sia visiva che di utilizzo.
Le cabine stanno passando in secondo piano rispetto al passato essendo le zone meno usate durante la vita a bordo. Nonostante ci si sforzi ancora di dare priorità all’alloggio armatoriale questo risulta riduttivo poiché l’armatore può disporre di tutti gli spazi dell’imbarcazione, essendo di sua proprietà.
Quali sono le tendenze dell’arredo navale attuale? Cosa richiedono i clienti?
Negli ultimi anni l’arredamento degli yacht ha subito una vera e propria rivoluzione dal punto di vista del design passando da uno stile marinaro ad una visione più contemporanea e vicina all’arredo di interni delle abitazioni, seppur mantenendo delle proprie peculiarità.
Oggi la tendenza (soprattutto la nostra) è di svuotare di decorazioni la “scatola di rivestimento interno” per poter enfatizzare ulteriormente gli “arredi interni”, dando loro la giusta importanza nello spazio creato che li accoglie, senza generare un “sovraccarico di sensazioni percettive” inutili e nauseabonde. Oggi i clienti richiedono (anche su nostra personale spinta) un design che faccia da “vestito”, non derivato da altri progetti, ma unico. Vogliono degli ambienti facili da vivere, semplici da gestire ma senza perdere l’importanza dello stile italiano e soprattutto l’eleganza.
Nonostante questo stiamo vivendo un momento molto particolare (nuovamente) in cui sembra che tutto possa essere venduto (di buono o cattivo gusto, parlando di stile) a causa della poca disponibilità di slot da parte dei cantieri. Ad oggi le consegne di un 30 mt sono previste nel 2025.
Cosa si aspetta un designer dai fornitori di arredi per gli spazi navali da loro progettati?
Una grande elasticità e predisposizione mentale nell’entrare nel concetto che il designer ha applicato al progetto e farlo proprio anche con dei continui confronti tra le parti, migliorando ulteriormente il design, così da poter essere sottile nella realizzazione di tutti i dettagli. Dettagli che sono e saranno sempre la chiave di volta di un progetto, ben pensato ma soprattutto ben realizzato. Senza questa interazione i progetti diventano di difficile costruzione e ne risulta un effetto finale non sempre adeguato. Ovviamente l’interazione deve essere bipartisan.
Inoltre, un ufficio tecnico esecutivo alle spalle di un fornitore è un valore aggiunto.
Una volta terminato il Master, i ragazzi quali competenze pratiche avranno sviluppato?
Spero di riuscire a trasmettere passione per quello che si stanno approntando a svolgere nella vita, se proseguiranno nel percorso, e soprattutto una visione generale su come impostare lo sviluppo di un’idea propria spiegando i motivi per cui si sta sviluppando in un certo modo il proprio pensiero. Ogni linea, ogni forma, ogni arredo deve avere un senso (funzionale, estetico e concettuale) che non può che essere collegato al proprio pensiero personale che si è sviluppato su input ricevuto dall’Armatore.
Per quanto riguarda il bello o brutto, ogni studente ha i propri punti di riferimento e non possono essere stravolti in poco tempo. Si tratta del percorso di una vita che ci si porta dietro come bagaglio personale e che deriva da tutti i campi toccati e con cui interagiamo, sul lavoro e non.
Lei che si occupa della formazione degli yacht designer di domani, quale consiglio darebbe ai suoi studenti per restare dei designer sempre “al passo con i tempi e i cambiamenti”?
Di non seguire le mode ma i sogni dei clienti, sognando con loro e facendo trapelare sempre la passione che si ha per il lavoro che si fa. Di non voler arrivare subito ma di essere sempre aperti nell’imparare da tutti, dal magazziniere al direttore generale di tutte le realtà con cui si ha la fortuna di interagire. Vedere sempre le occasioni per poter accrescere le proprie conoscenze, il proprio bagaglio culturale oltre che la competenza. I “tuttologi” non hanno futuro ma una conoscenza generale, oggi è necessaria per poter gestire le situazioni nella maniera più efficace.