Negli anni la nostra azienda si è continuamente evoluta. Per fare questo, spesso ci siamo avvalsi di professionisti con specifiche competenze che potessero guidarci al meglio. È il caso della Dott.ssa Maria Letizia Dini che si occupa di sviluppo organizzativo e personale, con particolare riferimento alle competenze manageriali. Nella sua attività integra coaching, formazione e strumenti certificati di self assessment, prestando attenzione alla motivazione delle persone.

Prima di dedicarsi alla consulenza, ha lavorato in azienda, ricoprendo per circa un decennio ruoli di responsabilità manageriale. È professore a contratto presso l’Università degli Studi Carlo Bo di Urbino.

L’abbiamo intervistata, per ripercorrere le origini di questa proficua collaborazione.

Come è entrata in contatto con l’azienda Grottaroli?

Durante un workshop cui aveva partecipato proprio Fabrizio, più o meno cinque anni fa. Si è trattato di un incontro fortunato, lo dimostrano gli anni di lavoro insieme.  Sono grata per la possibilità di lavorare con un’impresa evoluta, orientata all’innovazione non solo dei prodotti ma anche dei processi e dei comportamenti organizzativi.

Quali sono stati i punti di forza della formazione in questa azienda?

Intanto è partita con il piede giusto, cominciando proprio dai titolari, Fabrizio Grottaroli e Andrea Zenobi, con i quali abbiamo fatto i primi percorsi di accompagnamento allo sviluppo organizzativo, lavorando sulla crescita delle competenze manageriali e relazionali. Poi la continuità: i risultati nella formazione comportamentale richiedono un allenamento nel tempo e la continuità è fondamentale.
Un altro fattore chiave è senz’altro quello della concretezza: gli interventi sono sempre guidati da risultati da raggiungere, cambiamenti da gestire, e quindi vengono verificati sul campo.
Al fondo di tutto, un terreno potente che è rappresentato dalla fiducia, un collante che ci ha contraddistinto da subito grazie ai valori che abbiamo in comune.

Su quali aspetti avete lavorato insieme?

Abbiamo accompagnato l’evoluzione dell’azienda con l’evoluzione delle competenze necessarie a gestirla. Abbiamo cercato di valorizzare le attitudini delle persone e di allenare le capacità che servivano per adeguare i ruoli a nuovi contesti e nuovi bisogni. Questo ci ha portato a prestare attenzione alle abilità negoziali, ad un orientamento al cliente che tiene conto dei diversi profili comportamentali, ad aspetti di gestione dei collaboratori quali i colloqui di sviluppo e la gestione delle riunioni e dei gruppi di lavoro. Sempre tenendo conto dei processi e della cultura aziendale.

La pandemia di questo 2020 ha segnato la nostra società, i rapporti umani, l’economia, i meccanismi produttivi.
Nell’ambito della formazione, quali sono i punti su cui focalizzarsi soprattutto oggi?

La mia opinione è che i vari strumenti che possono sostenere lo sviluppo delle persone – la formazione, il coaching, la consulenza…-  vadano sempre gestiti con attenzione agli scopi, al “perché”. Tenere conto degli scopi dell’organizzazione, delle motivazioni che spingono e sostengono le persone. Questo a mio avviso fa la differenza nel progettare un intervento formativo, a maggior ragione in contesti complessi. Occorre, secondo me, lavorare “sull’intero” – individuo/organizzazione; conoscenze tecniche e capacità comportamentali; dimensione cognitiva ed emotiva. Per chi fa il mio mestiere – ma ripeto, è sempre una mia opinione – questo significa anche sperimentare e “testimoniare”, esigere da se stessi quello che si propone, per essere credibili anche nell’errore. E poi mantenere alto il rigore della preparazione, ancorare la propria azione a modelli con una valenza scientifica. Infine ricercare formule sempre più sostenibili che sappiano coniugare tempi, contenuti e risultati. La collaborazione con Grottaroli li ha tenuti tutti dentro questi ingredienti, anche da qui la sua efficacia e la sua riuscita.