Architetti e designer stanno progettando le aziende della post-pandemia e stando a quello che dicono, serviranno pareti mobili, porte automatiche e aria condizionata spenta. Con il crash del Coronavirus si è capito definitivamente che l’uomo è al centro dei luoghi di lavoro e gli spazi devono adattarsi. Le distanze da mantenere richiederanno maggiore spazio, così le sale riunioni e tutti gli spazi inutilizzati potranno essere sfruttati per posizionare le scrivanie. Mentre negli ambienti dove più addetti lavorano contemporaneamente, serviranno pannelli separatori anti-contagio tra le scrivanie

Rimodulazione degli spazi di lavoro

Gli open space dovranno essere ampliati o contenere un numero minore di postazioni per garantire lo spazio minimo di due metri tra le scrivanie. Ci saranno pareti da buttare giù e altre da costruire, si ricorrerà all’uso di pareti manovrabili e trasformabili per spazi che si possono chiudere e aprire, facilmente modificabili a seconda che sia richiesto l’isolamento in stanze singole o uffici ampi e aperti.

 

Nei progetti in preparazione per mano di architetti e designer si stanno riducendo al minimo le porte con le maniglie, sostituite da porte automatiche per evitare i contatti e si ipotizza l’introduzione di assistenti vocali e intelligenza artificiale, in modo da ridurre al massimo il passaggio di germi su pulsanti e tastiere. I grandi tavoli unici dove fino a poco tempo fa si lavorava fianco a fianco, dovranno essere ridisegnati per garantire il distanziamento. Laddove a vincerla erano la condivisione e le aree comuni, la regola ora dovrà essere il distanziamento sociale, la sanificazione continua delle postazioni e delle aree condivise.

La prospettiva della designer di Fano, Anna Perugini 

Abbiamo approfittato della momentanea presenza a Fano della designer Anna Perugini (www.annaperugini.com), una laurea alla Central Saint Martins College of Art and Design di Londra ed una vivace carriera nel mondo del design, per farci dire come immagina che cambieranno le logiche di distribuzione degli spazi lavorativi. “Credo che gli oggetti, gli spazi e i servizi che utilizziamo – dice Anna Perugini – possano essere progettati tenendo in considerazione le necessità sociali e, a volte, ideologiche delle persone.

Come creativi, in questo momento difficile ma di rinascita, abbiamo la responsabilità di ripensare gli spazi pubblici e gli ambienti lavorativi; ma attenersi freddamente alla regola di distanziamento dividendo le persone con barriere di plexiglas significherebbe prendere una via semplice, ed ignorare le necessità basiche dell’essere umano.

Spero invece che, soprattutto negli ambienti di lavoro, si ripensino spazi aperti che invitano alla condivisione e alla collaborazione nel mantenimento delle norme di sicurezza. Penso a mobili e spazi ibridi con un affordance che agevoli l’interazione, anche se a distanza, piuttosto che l’isolamento”.

Parole d’ordine: funzionalità ed estetica

In questo scenario resta chiara l’idea che la postazione di lavoro deve essere funzionale, senza però dimenticare l’importanza della sua estetica perché lavorare in ambienti belli rende la giornata lavorativa più piacevole. Noi di Grottaroli realizziamo arredi per ambienti di lavoro in conto terzi, garantendo alta capacità di usabilità e funzionalità. I complementi d’arredo che ci vengono commissionati rispettano alti standard di qualità e il nostro ufficio tecnico interno propone soluzioni, quando richiesto dal committente.

Illuminazione, colorazione delle pareti, design, complementi d’arredo resteranno sempre, anche in questo mutato panorama, gli elementi fondamentali da considerare nell’allestimento dello spazio di lavoro. Le scrivanie continueranno a costituire l’ossatura dell’arredamento-ufficio e, oggi ancora più di prima, devono rispettare oltre alle regole di distanziamento, dei semplici accorgimenti funzionali.

Quale scrivania?

La scrivania ideale è abbastanza grande da ospitare monitor, tastiera e altri dispositivi utili alle attività lavorative, lasciando spazio sufficiente per eventuali fascicoli. La presenza di una cassettiera laterale permette di avere sempre a portata di mano elementi di cancelleria, documenti cartacei e altre risorse.

Anche in tempi post-Covid la scrivania resta la vera protagonista dell’ufficio.
Le sue caratteristiche mutano in base alla tipologia di lavoro, al numero delle postazioni e alla pianta dell’ufficio. Scegliere la più adatta alla tipologia di attività migliora benessere e produttività. La forma, il design, i materiali e il colore sono elementi centrali del tavolo da lavoro, anche nell’ottica di una crescente tendenza a renderli meno freddi e impersonali.